Alberto Oliverio La vita nascosta del cervello. Giunti, Firenze, 2009
  "The hidden life of the brain"
The brain has its hidden life, a set of activities and functions of which we are not aware. From simple reflexes to emotion, desires to memory, from creative ideas to decisions, our mind oscillates between conscious and unconscious, between transparency and darkness. The neurosciences were initially concentrated on the traditional and manifest aspects of behavior, the ones that seem to depend on our direct control and involve awareness: movements and sensations, language and emotion, attention and memory are part of an initial catalog whose pages represent an initial nucleus of knowledge. But the human mind is made also of tensions and unexpressed, feelings of latent desires and inaccessible memories, decisions apparently unmotivated, emotional divergences. Many of these aspects of the mind depend on an unconscious level, are underground activities conferring a complex and ambiguous dimension to the psyche.
Today we know that the brain never rests and that different areas of the cortex are extremely active when our imagination wanders or when we fall asleep. The brain is characterized by a continuous activity in which memories are scrutinized, consolidated, restructured: though this activity past memories are updated with new experiences. This private life of the brain, this activity in parallel with other mental functions, tells us that neuroscientists are just at the beginning of an archaeological excavation work: we know only a few layers, that emerge with more ease, but the deeper levels escape us, even if the probes warn us of their presence. An unconscious level, different from the Freudian unconscious, characterizes many aspects of cerebral functions. We must bear in mind that not everything is linear in the logic of the brain and that some traditional separations are starting to crumble. For example, today we know that during early childhood movements, with their internal logic, contribute to give shape to cognitive functions, from language to the logic of thought.
With the progress of neuroscientific knowledge, also thanks to an integration between neuroscience and psychology, not only the mind but also consciousness appears in a different light. Paradoxically, the ancient opposition between neuroscience and psychoanalysis is heading for a resizing: although methods, tools and language of two disciplines are fundamentally different, a common territory is emerging. It concerns precisely what isn't conscious, what occurs but the ego, we are not aware of that. The famous sentence of Sigmund Freud, " The ego is not master in its own house " is today supported by our knowledge of different mental functions. Thanks to neuroscience new theories of consciousness are formulated and emerges a neuroscience of experience which reduces the gap that yet separates subjectivity from objectivity, descriptions in first person than in third person. Certainly, one of the difficulties facing a "Science of consciousness" is objectify, i.e. evaluate with the tools of science and in particular of neuroscience, what is subjective, a phenomenon that has a different dimension from individual to individual and, over time, within the same individual: however, the studies on the unconscious dimension of brain functions represent an important first step. The exploration of the hidden life of the brain, or in less literary terms of those functions of which we are not aware, is not only relevant for neuroscientists but, more generally, for all of us. In fact, as we better know our nature and are aware of the mechanisms that result in unconscious actions, we may be more thoughtful and aware: this may look like as a paradox of the mind but the mind, as you will see, is full of paradoxes.
Index.
1. The hidden life of the brain.
2. The different aspects of the unconscious.
3. The emergence of the mind.
4. The dark side of our decisions.
5. Gratification and desires.
6. Remembering and forgetting.
7. The creative brain.
8. Emotions
  Introduzione.
Il cervello ha una sua vita nascosta, un insieme di attività e funzioni di cui non siamo consapevoli. Dai semplici riflessi all’emozione, dai desideri alla memoria, dalla nascita di idee creative alle decisioni, la mente oscilla tra conscio e inconscio, tra trasparenza e oscurità. Le neuroscienze si sono inizialmente concentrate sugli aspetti più tradizionali e palesi del comportamento, quelli che sembrano dipendere dal nostro controllo diretto e di cui abbiamo piena consapevolezza: movimenti e sensazioni, linguaggio ed emozione, attenzione e memoria fanno parte di un catalogo iniziale le cui pagine ci hanno fornito un nucleo iniziale di conoscenze. Ma l’animo umano è fatto anche di tensioni e sentimenti inespressi, di desideri latenti e ricordi da tempo sepolti, di decisioni apparentemente immotivate, di bivalenze emotive. Molti di questi aspetti della mente si svolgono a livello inconscio, sono attività sotterranee che conferiscono una dimensione più complessa e frastagliata alla psiche.
Man mano, ci siamo anche resi conto che il cervello non riposa mai e che quando lasciamo vagare la fantasia e persino quando dormiamo diverse aree della corteccia sono estremamente attive: continuano a vagliare memorie, a consolidarle e ristrutturarle, ad aggiornare i ricordi del passato con le esperienze del presente. Questa vita privata del cervello, questa sua attività in parallelo con altre funzioni mentali, ci dice che i neuroscienziati sono appena all’inizio del lavoro di scavo archeologico: conosciamo soltanto alcuni strati, che affiorano con più facilità, ma i livelli più profondi ci sfuggono, anche se le sonde di cui disponiamo ci avvertono della loro presenza. Un livello inconscio, diverso rispetto all’inconscio freudiano, caratterizza molti aspetti delle funzioni cerebrali: si aggiunga il fatto che non tutto è lineare nella logica del cervello e che alcune separazioni tradizionali cominciano a sgretolarsi. Ad esempio, oggi  sappiamo che nel corso della prima infanzia i movimenti, con la loro logica interna, contribuiscono a dare forma alle funzioni cognitive, dal linguaggio alla logica del pensiero.
Col progredire delle conoscenze, anche grazie a un’integrazione tra neuroscienze e psicologia, non soltanto la psiche ma anche la coscienza ci appaiono sotto una luce diversa. Paradossalmente, l’antica opposizione tra neuroscienze e psicoanalisi sta andando incontro a un ridimensionamento: benché metodi, strumenti e linguaggio delle due discipline siano fondamentalmente diversi, sta emergendo un territorio comune, quello che riguarda appunto ciò che non è conscio, ciò che si verifica a insaputa dell’Io, di cui non siamo consapevoli. La celebre frase di Sigmund Freud, “l’Io non è padrone a casa sua” trova oggi numerosi riscontri dalla conoscenza di disparate attività mentali. Da un lato perciò, grazie alle neuroscienze, emergono nuove teorie della coscienza come quella proposta da Gerald Edelman e Giulio Tononi, dall’altro si sta delineando una neuroscienza dell’esperienza che tenta di ridurre la distanza che separa ancora la soggettività dall’oggettività, le descrizioni in prima persona da quelle in terza persona. Certamente, una delle difficoltà che si pongono a una “scienza della coscienza” è il rendere oggettivo, vale a dire valutare con gli strumenti della scienza e in particolare delle neuroscienze, ciò che è soggettivo, un fenomeno che ha una dimensione diversa da individuo a individuo e, nel tempo, all’interno di uno stesso individuo: ma su questa strada gli studi sulla dimensione inconscia delle funzioni cerebrali rappresenta un primo passo importante.
L’esplorazione della vita nascosta del cervello, o in termini meno letterari delle funzioni di cui non siamo consapevoli, non è soltanto rilevante per i neuroscienziati ma, più in generale, riguarda noi tutti. Infatti, sapere come siamo fatti, cosa pilota alcune condotte al di fuori della coscienza, può aiutarci ad essere più accorti e consapevoli: questo può apparire come un paradosso della mente ma la mente, come vedrete, è piena di paradossi.
  Indice:
1. La vita nascosta del cervello.
2. I molti aspetti dell’inconscio.
3. Da cosa emerge la mente?
4. Il lato oscuro delle decisioni.
5. Gratificazioni e desideri.
6. Ricordare e dimenticare.
7. Il cervello creativo.
8. L’emozione