Alberto Oliverio
Immaginazione e
memoria
Fantasia
e realtà nei processi mentali
Mondadori
Università 2013
"Forma
mentis"
Collana diretta da Michele
Di Francesco
Immagini, fantasia, memoria sono da sempre oggetto di riflessione e teorie.
Oggi, grazie alla possibilità di
visualizzare i territori cerebrali, le neuroscienze ci dicono che i confini fra
questi processi mentali sono spesso incerti e variabili. Riteniamo che le
esperienze lascino una traccia obiettiva e immutabile nella mente, ma esiste
invece un lavorio sotterraneo, prevalentemente inconscio, che rimodella di
continuo i nostri ricordi e le nostre percezioni: memoria e immaginazione si intrecciano e si sovrappongono nella vasta popolazione di
immagini che brulica nelle trame nervose del cervello. Non esiste, dunque, una
memoria priva di quanto la nostra mente «immagina» sui propri ricordi, così
come non esiste un’immaginazione «pura» che nasce dal nulla.
Il continuo bombardamento
d’immagini al quale siamo sottoposti rende poi incerti anche i confini tra esperienze
dirette e mediate; la nostra capacità di discriminare tra ciò che è vissuto o
fruito in modo virtuale è messa a dura prova.
Il divario tra il potere della
parola e quello dell’immagine si va via via allargando e la memoria – sia
individuale sia collettiva – è ormai colonizzata da immagini.
Al di là di ogni demonizzazione, oggi è
dunque cruciale capire in quali modi si costruisce la nostra mente:
l’immaginario è infatti importante, ma lo è ancor più l’immaginare, compiere
cioè un lavoro mentale attivo che è alla base della creatività.
Dalla
quarta copertina
Dalla filosofia greca a Borges,
la memoria è custode di forme lontane, mentre l’immaginazione dischiude al
futuro. Ma ricordi, percezioni e fantasia sono processi
mentali distinti?
Dalle neuroscienze e dalle nuove
tecnologie per lo studio del cervello emergono nuove prospettive sulla
rappresentazione della realtà e la nostra creatività.