Emozione

"Certe modificazioni quantitative, e perciò stesso, quasi continue nelle funzioni vegetative, come possono corrispondere a una serie qualitativa di stati fra loro irriducibili? Per esempio, le modifiche fisiologiche che corrispondono alla collera non differiscono per intensità da quelle che corrispondono alla gioia: e tuttavia la collera non è una gioia più intensa, è ben altro”. J. P. Sartre, 1939.

 

Biologia delle emozioni /1.

1. Le emozioni hanno un carattere adattivo in termini evolutivi.

2. Vi sono forme innate di espressioni emotive, di risposte autonome e ormonali e di risposte integrate (fuga, blocco).

3. Si potrebbe quindi sostenere che l’emozione è uno stato centrale dell’organismo in cui si verificano queste diverse componenti in forma innata, predeterminata.In questo senso esistono descrizioni “psicoevolutive” di un nucleo di emozioni primitive (Plutchik, 1983).

La caratterizzazione delle diverse emozioni secondo Plutchik:

 

Biologia delle emozioni /2.

4. Ogni componente di un’emozione ha origine da una diversa pressione selettiva ma nelle specie più evolute le diverse componenti si verificano simultaneamente in quanto la situazione ambientale -o l’interpretazione cognitiva- accomuna le diverse costrizioni che hanno selezionato le singole componenti nell’ambiente originario.

5. Alcuni stimoli o stati interni possono innescare frammenti emotivi ma le emozioni, nella loro globalità, rimandano a memorie custodite nei gangli della base che rinviano ad esperienze ricorrenti basate su simili contesti e legate a rinforzi positivi o negativi.

 

I primi tentativi di naturalizzare l’emozione.

-L’attivazione diretta del sistema nervoso (C. Darwin 1872)

-L’approccio etologico (C. Darwin, 1872; I. Eibl Eibesfeldt, 1984)

-La teoria somatica di James-Lange (1884)

-La teoria centrale di Cannon (1929)

 

Teorie evolutivo-etologiche.

Le immagini tratte dall'espressione facciale delle emozioni di C. Darwin

L’emozione - e la sua espressione facciale - ha un carattere transculturale.

Il nostro cervello reagisce istintivamente ad alcune espressioni facciali. I due emisferi hanno competenze diverse in rapporto all’emozione.

Lo sviluppo dell’emozione.

Espressione facciale delle emozioni e reazioni a situazioni che generano emozioni.

Sviluppo dell'attaccamento nel lattante.

Teorie filogenetiche e neurofisiologiche.

Le teorie neurofisiologiche dell’emozione sono in qualche modo dipendenti da una analisi preliminare di tipo psicologico che consideri quali sono gli aspetti determinanti di un sistema comportamentale. Buona parte delle teorie anatomo-neurofisiologiche (Papez, 1937; MacLean 1970; Pribram 1970) tengono in scarsa considerazione le posizioni della psicologia.

I rapporti tra strutture del sistema nervoso centrale e comportamenti secondo MacLean che ha formulato la teoria evolutiva del "tre cervelli"

 

I tentativi di localizzare l’emozione.
La “falsa rabbia” da stimolazione dell'ipotalamo e del setto negli esperimenti di Hess: il gatto risponde con comportamenti aggressivi a stimoli che, normalmente, sono irrilevanti.
Sistema limbico e amigdala: l'amigdala (evidenziata da una sottile linea gialla) esercita un ruolo importante nell'emozione.

 

 

I risultati di numerosi esperimenti indicano (come nei grafici e immagini qui sotto) che un animale può essere condizionato alla paura (reagire a stimoli che di per sé stessi non sono ansiogeni ma che sono stati in precedenza associati a stimoli condizionanti che generano ansia o paura) in quanto l'amigdala modula le risposte emotive. Se l'amigdala è funzionalmente inattiva l'animale non dimostra paura. reazionis imile si verificano anche negli esseri umani.

 

Emozione e gangli della base.

La sostanza nera fa parte dei cosiddetti gangli della base. Le varie strutture dei gangli della base esercitano un ruolo importante nelle risposte cognitive, emotive e nella motivazione. La sostanza nera (evidenziata in giallo) può modulare, oltre che comportamenti motori, anche le reazioni emotive.

 

Queste immagini tratte da Bejjani e coll., 1999, dimostrano le reazioni emotive di una paziente sottoposta alla stimolazione della sostanza nera.
 
La differenziazione delle emozioni
A.F. Ax, : The physiological differentiation between fear and anger in humans. (Psychosomatic Medicine,1953)
I rilevatori fisiologici delle emozioni:
ritmo cardiaco
respirazione
temperatura volto
temperatura mani
GSR (risposta galvanica cutanea)
tensione muscoli frontali

 

Corteccia frontale ed emozione.
Queste immagini del cervello, tratte da uno studio di R.J. Davidson effettuato all'UCLA, indicano che la corteccia frontale sinistra si attiva in presenza di stimoli giudicati piacevoli o in situazioni che generano felicità.

 

E' possibile avere coscienza delle proprie emozioni grazie a "rilevatori" del proprio "stato interno"?

Il progetto "artificial Life" al MIT:

 

 

Il sistema dopaminergico esercita un controllo su rinforzi e aspettative

In questo esperimento di Piazza e coll. i neuroni dopaminergici si attivano quando viene "predetto" un errore, cioè quando le aspettative di un animale vengono smentite:
I
Aspetti intenzionali e esperienziali dell’emozione.

Emozioni: riflessi e orientamento verso un fine.

Le espressioni facciali e le modifiche dello stato interno vengono spesso presentate come “riflessi” innescate da stimoli scatenanti, come avviene per altre risposte stereotipate studiate dagli etologi.

Tuttavia, anche alcune attività motorie stereotipate che si presentano come sequenze preordinate nascondono schemi, motivazioni e fini: ad es., un ratto che compie un risposta condizionata di evitamento che implica l'attraversamento di una gabbia, può cercare di rotolare verso la salvezza se la sua coordinazione motoria è stata ridotta da una dose di pentobarbital.(Towe & Lushey, 1981).

Il modo in cui viene raggiunto un fine può essere diverso ma i movimenti implicano spesso una intenzionalità (Llinas e Simpson, 1981).

Emozioni e attività motorie “stato dipendenti”.

In numerosi esperimenti di stimolazione dell’ipotalamo (Flynn, 1969) si verificano attività motorie riflesse “stato dipendenti”: alcuni stimoli scatenano complessi programmi motori se lo stato interno dell’organismo è adeguato.

In alcuni casi la stimolazione di strutture ipotalamiche o limbiche fa sì che uno stimolo esterno venga mal interpretato o che la soglia di reazione agli stimoli si abbassi.

Stimoli scatenanti, riflessi stato-dipendenti ed emozioni.

- La stimolazione dell’ipotalamo induce sequenze motorie o espressive stereotipate o fa sì che queste siano innescate da stimoli specifici.

- Nel caso delle espressioni facciali o somatiche si tratta di frammenti di sequenze che si verificano normalmente ma essi non sono integrati in un’emozione organizzata.

- I sistemi di controllo dell’emozione possono essere indipendenti o potrebbero anche evolvere verso un’integrazione dei sistemi di controllo

- Strutture nervose come i gangli della base potrebbero custodire gli schemi di emozioni ricorrenti.

 

Queste immagini mostrano la localizzazione dei gangli della base (caudato, putamen, sostanza nera) e le vie nervose che si proiettano dal nucleo accumbens (accombente) verso la corteccia prefrontale: queste strutture e vie nervose modulano l'emozione.

 

Corteccia frontale e gangli della base.

La corteccia frontale entra in funzione quando vengono apprese nuove regole ed esperienze, e/o vengono scartate le precedenti, i gangli della base potenziano e richiamano regole ed esperienze precedenti basate su particolari contesti ambientali e storie di rinforzi.

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