Il regno animale è accomunato da un codice universale, il DNA. Nella figura a sinistra viene indicato un albero filogenetico mentre la figura a destra mostra la mancanza di un codice di comunicazione universale.
Levoluzione delle capacità linguistiche analizzate nellambito di tre problemi comparati-evolutivi in rapporto ai maggiori problemi del linguaggio.
Le capacità imitative si presentano a macchia di leopardo nel mondo animale: sono elevate negli uccelli canori, delfini ed esseri umani, scarse nelle scimmie e antropomorfe.
La capacità numerica è presente anche negli animali non umani, quantificazione e stima numerica comprese. Negli esseri umani queste capacità sono evidenti anche per i grandi numeri, gli integrali ecc.
Fattori esterni e interni implicati nella Faculty of Language Broad (FLB) and Narrow (FLN) sense: questultimo è il sistema computazionale ricorsivo
Washoe: The Gardners Baby The Gardners and their students (including Roger Fouts) communicated with Washoe using a modified version of ASL.Washoe was taught signs through molding a behaviorist learning technique. Washoe formed her first sign 3 months into the project, and had a 132 sign vocabulary after 5 years of intensive training. (By 2 years old children have a vocabulary of ~2000 words.)
Nim Chimpsky. Herbert Terrace, Columbia: 1973-1977 From the age of 2 weeks until 18 months Nim lived with a family in a NYC apartment, then he was moved to a Riverdale mansion where he lived with a succession of graduate students. Nim was taught signs through intensive training sessions using molding. Nims first sign was drink at 4 months. Nim learned 125 signs by the age of 3 years, 3 months. In a 1979 Science article Terrace presented the results of extensive video tape analyses and a negative conclusion about chimpanzees ability to form sentences.
Comparison of Nims MLU (Mean Length of Utterance) with those of a hearing child (Sarah) and a signing deaf child (Ruth). Nim constantly repeated the same signs rather than adding any new information. An example sentence given by Terrace et al: give orange me give eat me eat orange give me eat orange give me you.
Lana (LANguage Analogue) D. Rumbaugh. Lana was taught Yerkish, a language of arbitrary symbols. She was 2 when the study began. Most of Lanas sentences were of the form Please machine.
The Yerkish Lexigrams
Kanzi Savage-Rumbaugh. From the age of 6 months Kanzi was present during his mothers language training. When his mother was sent away for breeding he started using the keyboard and revealed that he could use many of the lexigrams. Savage-Rumbaugh attributes Kanzis superior linguistic skill to a species difference. Unlike other language trained chimpanzees Kanzi can process spoken English.
Un gruppo di bambini sordomuti del Nicaragua ha sviluppato spontaneamente un linguaggio dei segni dotato di regole grammaticali e semantiche.
Controllo mesencefalico, limbico e corticale della produzione di suoni comunicativi.
Chiedete a un amico di parlare e ripetete ciò che sta dicendo mentre lui parla, come se foste la sua ombra. A questo punto cominciate a tamburellare col dito medio della mano destra seguendo un ritmo regolare; provate ora col dito medio della mano sinistra. Per la maggior parte delle persone è più difficile tamburellare col dito medio della mano destra (controllato dalla corteccia motoria dellemisfero sinistro) in quanto si verifica una competizione tra risorse linguistiche e motorie dellemisfero sinistro. La stessa situazione si verifica quando un sordomuto imita il linguaggio dei segni di unaltra persona mentre tamburella con la mano destra.
Il linguaggio olistico è evoluto in composizionale: una lingua basata su sintagmi come gj (Maria ammira Carlo) è instabile e non duttile. Se i costituenti possono essere composti la struttura linguistica è molto più plastica e versatile.
Anche questa immagine mostra unasimmetria di volume a favore dellemisfero sinistro (a destra). Il cervello di un musicista è caratterizzato da uno sviluppo delle aree coinvolte nella decodificazione dei suoni.
Il test di Wada
La corteccia uditiva umana risponde in modo diverso ai suoni linguistici e non linguistici.
Linguaggio dei segni e lettura Braille.
La corteccia uditiva umana risponde in modo diverso ai suoni linguistici e non linguistici.
Le diverse frequenze acustiche sono ripartite in modo specifico nei nuclei genicolati mediali.
Distribuzione del tipo di neuroni nei nuclei genicolati e nella corteccia: esiste un rapporto tra andamento delle scale musicali e andamento (distribuzione) dei neuroni sensibili alle varie note.
Videogame
Calculation
Regional cerebral glucose metabolism
Nella lingua inglese, dove le parole scritte non corrispondono ai suoni della lingua parlata, il cervello deve lavorare di più, cosa che non avviene nella lingua italiana come indica una ricerca di E. Paulesu (Nature Neuroscience, Gennaio 2000. Limmagine è del Corriere della Sera del 5 Marzo 2000)
-Nessi causali
-Nessi temporali
Nella fase che precede il linguaggio il bambino piccolo compie dei movimenti con le mani la cui struttura è simile a quella del balbettio.
12 mesi: prime parole.
12 a 18 mesi: circa 50 nuove parole che si riferisco ad oggetti (genitori, i cibi, i giocattoli ecc.) e verbi come mangiare e parole interattive come ciao.
24 mesi-2 anni a mezzo: 7-9 nuove parole al giorno, generalmente in modo corretto, tantè che si parla di esplosione nominativa.
Le onde elettriche (ERP) in risposta alle parole che un bambino riconosce diventano lateralizzate, vale a dire sono evidenti soltanto nellemisfero sinistro del cervello mentre in precedenza le riposte cerebrali erano bilaterali.
3-11 mesi: balbettio (ma, na, da, go), poi lallazione o ripetizione dello stesso suono più volte (ma-ma-ma-ma).
Primi sei mesi: imitazione generalizzata (non imita suoni specifici ma l'attività di produzione dei suoni, fa eco alle frasi delladulto, ecolalia).
Sei mesi: imitazione di alcuni semplici suoni pronunciati dagli altri ma che fanno parte del repertorio del bambino.
Undici mesi: può pronunciare ma-ma, ta-ta, pi-pi e altre brevi composizioni bisillabiche a cui l'adulto attribuise significati che rendono comunicabili semplici concetti e bisogni.
12 mesi: imita suoni specifici e nuovi non presenti nella fase del balbettio.
18 mesi: incremento nell'uso del linguaggio, aumento del numero dei vocaboli
24 mesi: conosce un po' più di 200 parole
Tre anni: conosce più di 900 parole.
Sei anni: comprende più di 2500 parole
12 mesi: usano le cosiddette parole-frasi, cioè parole singole usate come se fossero espressioni complete. Mamma può stare per voglio che mamma venga da me oppure mamma ho fame o sto male.
18 e i 24 mesi: sono in grado di creare delle frasi combinando due parole (linguaggio telegrafico).
Usa duecento o più parole riconoscibili.
Imita le frasi pronunciate dagli adulti, ma le riduce conservando gli elementi linguistici più rilevanti («apriamo l'armadio e prendiamo la caramella» può essere ridotto a «armadio, caramella»).
Pone domande del tipo che cosa? chi? Usa i pronomi io, me e tu.
È facile che balbetti quando e irritato. È in grado di ripetere semplici rime. Si diverte ad ascoltare brevi storie lette da libri illustrati.
Gioca con oggetti in miniatura (tipo casa delle bambole) facendo commenti appropriati.
Modula il linguaggio per volume e per gamma di toni.
Possiede un vocabolario intellegibile anche agli estranei. Usa periodi di due, quattro frasi intere e le parole ieri, oggi e domani anche se il loro uso resta incerto. È in grado di dire il proprio nome, sesso e qualche volta l'età.
Usa i pronomi personali e i plurali in modo corretto.
Parla ancora da solo in lunghi monologhi prevalentemente centrati sul presente e sul «far finta di».
È in grado di condurre semplici conversazioni e di descrivere brevemente le sue attività presenti e le esperienze passate.
Pone domande incominciando con cosa, dove e chi.
Ascolta con passione i racconti e vuole ascoltare le storie preferite all'infinito.
Fornisce resoconti di eventi e di esperienze passate.
È in grado di riferire il proprio nome, indirizzo di casa e generalmente l'età.
Chiede di continuo perché?, quando?, come? e il significato delle parole.
Ascolta e racconta lunghe storie confondendo spesso realtà e fantasia.
Conta fino a 20 a memoria.
Si diverte alle barzellette e ai nonsense verbali.
Può conoscere varie rime e ripeterle in modo corretto.
Usa un linguaggio che in gran parte risponde alle regole grammaticali convenzionali.
Ama che gli si leggano e che gli si raccontino storie che in seguito ripete sia da solo che con gli amici.
È in grado di dire il proprio nome, età, indirizzo di casa e (generalmente) di indicare la data del proprio compleanno.
Chiede di continuo il significato delle parole astratte che usa a proposito e a sproposito.
Si diverte agli scherzi e agli indovinelli.
Il primo requisito per leggere: prestare attenzione (attivazione dei lobi frontali e del talamo)
Secondo passo: percezione visiva delle parole (corteccia visiva del lobo occipitale).
Terzo passo: dare significato alle parole (area associativa in cui i simboli -le lettere- vengono connessi ai significati delle parole).
Quarto passo: tra i 4 e i 6 anni, consapevolezza della struttura fonologica delle parole si sviluppa nel bambino